Thursday Seminar: Chi viene rappresentato in vesti di seta nei dipinti fiorentini nel Tre- e Quattrocento?

Date: 

Thursday, February 20, 2020, 6:00pm to 7:30pm

Location: 

Gould Hall, I Tatti
The Baptism of Christ, Master of the Life of Saint John the Baptist. The National Gallery, Washington D.C.
 

Speaker: Cecilie Hollberg (I Tatti)Essere raffigurati in vesti di seta in un dipinto non è necessariamente la stessa cosa come vestirsi di seta.Chi è rappresentato in vesti seriche magari non le aveva mai indossate in vita sua. Perchè dunque farlo? Al termine di una lavorazione complessa e in seguito all’impiego di una materia prima costosa quale la seta, spesso abbinata a fili metallici (d’oro o d’argento), il valore dei tessuti serici raggiungeva livelli molto elevati. Mentre esistono già valide ricerche sul processo produttivo e i canali di distribuzione, questo studio si concentra proprio sull’identificazione dei personaggi (in genere Santi) “concreti” che vengono messi in luce tramite abiti pregiati e vistosi, allo scopo di distinguerli dalle altre figure. La valorizzazione tramite la seta si manifesta in pochi personaggi che cambiano a seconda del luogo e del periodo, fino a spostarsi dal mondo religioso verso quello profano. Mentre nel Trecento il tessuto serico ornato è uno strumento per focalizzare le figure centrali, nel Quattrocento il tessuto assume un ulteriore scopo raffigurando la moda in tagli variegati. Alla Madonna e ai Santi si aggiungono man mano personaggi o committenti profani. Va premesso che nella pittura dei secoli XIV-XV le stoffe decorate equivalevano quasi esclusivamente a stoffe di seta. Erano proprio il decoro e i colori a distinguere il drappo di  seta da altri tessuti e nello stesso momento la seta era portatrice di significati ben definiti e riconoscibili. Gli artisti non inventavano ma riproducevano ciò che vedevano. Forse non sempre in maniera precisa, probabilmente anche con molta fantasia o magari con qualche ritardo, ma comunque riportavano nella loro pittura ciò che era ricercato, che era en vogue e che aveva per i loro committenti un contenuto leggibile sia dal punto di vista della devozione, dell’intelletto che come evidenziatore. La veste di seta dipinta richiamava l’attenzione su figure precise, mandando così un massaggio. Messaggio che oggi magari non si riesce più così facilmente a decifrare, e questo non solo per le conoscenze perdute nei secoli ma anche per le dislocazioni che hanno tolto le opere dal loro originario contesto.

Please note: This seminar will be held in Italian.

Since 2010, Cecilie Hollberg has been a museum director, first at the Städtisches Museum Braunschweig, and then at the Galleria dell’ Accademia in Florence. She holds a PhD in Medieval History from Göttingen, Germany, and started her museum career at the Staatliche Kunstsammlungen Dresden, designing and contributing to international exhibitions on subjects from the fourteenth to the twenty-first century. Her research focuses mainly on the history of Italy and the hunt. She is the author of Deutsche in Venedig im späten Mittelalter. Eine Untersuchung von Testamenten aus dem 15. Jahrhundert, as well as articles on merchants and commerce in Venice in the fifteenth century. As Director of the Galleria dell’Accademia di Firenze (since 2015) she also developed the concept and curated the 2017 exhibition Textile and Wealth in Fourteenth-century